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Non Disperdiamoci- Progetto Intrecci, un'indagine sulla dispersione scolastica - Un dialogo sui cambiamenti nel mondo del lavoro in Valle Sabbia
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La Cooperativa AREA, in collaborazione con l'Istituto di Istruzione Giacomo Perlasca Valle Sabbia, indagano il tema della dispersione scolastica
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Non Disperdiamoci- Progetto Intrecci, un'indagine sulla dispersione scolastica - Un dialogo sui cambiamenti nel mondo del lavoro in Valle Sabbia
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Vai al contenuto Menu Principale CAMPAGNAINTRECCITESTIMONIANZEDISPERSIONECOME PARTECIPARE Non disperdiamociLa Valle Sabbia e la dispersione scolasticaTi invitiamo a tessere con noi nuove connessioni tra giovani, lavoro, scuola e territorioPartecipa all'iniziativaProgetto Intrecci Imprenditori e ProfessionistiRitieni che l'adeguata formazione delle nuove generazioni sia necessaria all'interno della tua azienda? Abbiamo condotto una ricerca: ti diamo l'opportunità di conoscerla e di dare il tuo contributo Scuole e IstituzioniTi interroghi sulla transizione che mondo educativo e formativo stanno attraversando.? Il tuo contributo di pensiero e conoscenza attraverso riflessioni e racconti. è il benvenuto. Studenti e Giovani Lavoratorinon sei allineato con la visione di futuro che viene proposta. alle nuove generazioni?fai sentire la tua voce, i tuoi desideri e le tue aspirazioni condividendole con la comunità PARTECIPA Di cosa si trattaGiovani e lavoro: una missione possibile Dopo aver indagato il fenomeno della dispersione scolastica nel sistema formativo, desideriamo allargare lo sguardo al mondo del lavoro, alle caratteristiche e alle opportunità date dal contesto e dalle istituzioni presenti.Abbiamo l’aspirazione di ascoltare chi riflette, argomenta e si interroga sui cambiamenti in atto.I dati mostrano un importante tasso di abbandono scolastico in età adolescenziale con un mancato completamento del percorso di studio.Inoltre, abbiamo osservato come l’inserimento nel mondo del lavoro non sempre risulti la naturale tappa successiva ad un percorso formativo e di crescita, e come al contrario, non così raramente, possa essere origine di difficoltà ed insuccessi.Il drop-out va aldilà del singolo, i numeri, poco promettenti, mettono in discussione l’intero benessere economico di un’area e le sue potenzialità di sviluppo. Oltre a ciò, le carenze nella formazione dei giovani diminuiscono l’occupazione, influenzando così produttività e competitività.Questi processi rischiano di generare povertà ed esclusione sociale, per questa ragione l’Unione Europea, tramite la Strategia Europa 2020 ha definito delle misure e degli indicatori a contrasto della problematica.Particolare attenzione viene posta sul tema delle competenze trasversali, un sapere spesso invisibile, o almeno sottovalutato.Ora è il momento di accendere i riflettori e far luce sulle capacità e le professionalità di cui è custode il nostro territorio. E’ nostra intenzione dare il giusto riconoscimento alle numerose realtà e risorse virtuose: presenti sul territorio della Val Sabbia imprenditoria, associazionismo, volontariato ed in generale al capitale umano, motore, da sempre, dello sviluppo del luogo.Come anticipato, l’Unione europea, all’interno del programma Education and Training 2020 ha fissato una serie di obiettivi che, oltre a stabilire degli standard minimi educativi, focalizza il suo orizzonte nella formazione di giovani pronti al mondo del lavoro, alla sua dinamicità ed alle continue sfide.In Cooperativa AREA, ci occupiamo da anni di formazione ed educazione, conosciamo la necessità di tradurre in pratica determinati auspici, la campagna “Non disperdiamoci” è un’occasione per fare il punto della situazione. Nel 2020, a che punto siamo? Scopri di più ProgettoIntrecci Il progetto, finanziato da Fondazione Comunità Bresciana, affronta la criticità della dispersione scolastica, provando ad analizzarne la multi-dimensionalità e l’eterogeneità.Partendo da una definizione comune, la dispersione si manifesta mediante:Abbassamento della motivazioneRallentamento e difficoltà nelle attività didatticheInterruzione del percorso formativoL’iniziativa, in partnership con l’Istituto d’Istruzione Superiore Giacomo Perlasca, ha messo in atto una serie di azioni, tese ad indagare le difficoltà e ad attuare proposte di contrasto.La fase di ricerca ha coinvolto docenti ed operatori sociali della Val Sabbia, qui puoi trovare i risultati della ricerca esposti dettagliatamente.  VISITA LA PAGINA ENTI E ISTITUZIONI In generale, abbiamo notato come l’ecosistema nel suo insieme mostri questioni aperte e meritevoli di approfondimento, l’epoca di grande trasformazione che stiamo vivendo ridiscute le basi di interi comparti, individui e famiglie si devo orientare nella complessità.Abbiamo presentato una serie di interventi, diversificando tra attività socio pedagogiche individuali, di gruppo che hanno coinvolto giovani ed adulti.La proposta è stata molto articolata e tra le iniziative citiamo:Laboratori teatraliLaboratori artisticiLaboratori tecnologici, in collaborazione con FabLab ValsabbiaTi invitiamo a scoprire di più del Progetto Intrecci Leggi l’articolo completo Le testimonianze I temi Leggi le riflessioni I ragazzi Leggi le riflessioni I pensieri degli studenti “In Valsabbia gente con la testa è partita dal nulla per creare grandi realtà. Il mio sogno è diventare un imprenditore come quelli che ci sono in valle.” M. “Vorrei fare nuove esperienze, essere libero, anche fuori dall’Italia, andare all’estero e studiare le lingue, perché la comunicazione è fondamentale.” C. “E’ essenziale per la scuola avere professori che ti coinvolgono. Le materie sono tutte belle, ma si impara meglio se i professori sono appassionati e l’interesse può venire frequentando gli anni scolastici.”” D. “Io ho scelto per esclusione di quello che non mi piaceva, in terza è troppo tardi per cambiare anche se l’indirizzo non ti piace.” C. “Pochi di noi andranno a lavorare nel settore per il quale hanno studiato. I professori danno idee, ma la scelta è in terza media: nessuno ha idee precise quando sceglie. Ti dicono per cosa sei portato, ma poi le materie possono non piacerti.” V. “Ci sono ragazzi che hanno abbandonato la scuola a 16 anni, pensavano che non ne valesse la pena.” P. “Non è più come una volta, i ragazzi non sono abituati, c’è molto studio già dai primi anni.” N. “Aumentare le ore di laboratorio e di stage. Una scuola più manuale, che coinvolga di più... sembra che adesso l’Itis debba preparare per l’università!” F. “Ci sono ragazzi che hanno abbandonato la scuola a 16 anni, pensavano che non ne valesse la pena.” O. “I professori spesso ci prendono come dei numeri, mentre noi non siamo dei numeri ma abbiamo dei punti di vista che andrebbero ascoltati. G. “I problemi all'interno della scuola emergono grazie agli studenti, non degli insegnanti.” P. “Qualsiasi materia dipende molto dalla capacità dell'insegnante.” A. “Mi piace il percorso che ho scelto perchè vorrei lavorare come amministrativo/contabile e restare in valsabbia." E. “Il risultato scolastico non dipende solo da noi.” D. “Un mio sogno è diventare un imprenditore..” I. “Sento la scuola come un passaggio, non mi vedo dietro il banco di un ufficio." V. “Vorrei dei professori che ti coinvolgono nella materia, professori appassionati.” C. “Vorrei provare nuove esperienze anche facendo lavori che non corrispondono al percorso lavorativo. Sento l'esigenza di imparare le lingue per trovare sbocchi anche lontano dall'Italia.” C. Qualche datoLa dispersione scolastiCa L’abbandono scolastico è un fenomeno che abbraccia la vita sociale di un soggetto nella sua interezza, allo stesso tempo, influisce sul benessere generale di una comunità e sulle sue potenzialità di sviluppo 80%delle famiglieNon conosce o sottovaluta quelle conoscenze, abilità e capacità personali che non includono l’ambito tecnico 17%le PMI ITALIANEChe affrontano la trasformazione, usando consapevolmente il potenziale digitale 65%dei lavoratoriSaranno mobile worker, un numero pari a 123 milioni di individui APPROFONDISCI Qualche datoLa dispersione scolastiCa L’abbandono scolastico è un fenomeno che abbraccia la vita sociale di un soggetto nella sua interezza, allo stesso tempo, influisce sul benessere generale di una comunità e sulle sue potenzialità di sviluppo 80%delle famiglieNon conosce o sottovaluta quelle conoscenze, abilità e capacità personali che non includono l’ambito tecnico 17%le PMI ITALIANEChe affrontano la trasformazione, usando consapevolmente il potenziale digitale 65%dei lavoratoriSaranno mobile worker, un numero pari a 123 milioni di individui APPROFONDISCI Le proposteCosa possiamo fare competenze trasversali Vanno aldilà delle competenze di base ed appaiono oggi essenziali per i lavoratori ed i cittadini del futuro.Esempi sono: problem solving, teamwork e decision making, la formazione di queste attitudini non può essere imputata unicamente al sistema educativo, c’è bisogno di un coinvolgimento territoriale a diversi livelli. costruzione rete Gli attori, istituzionali e non, hanno, oggi, il dovere di impegnarsi in riflessioni, collaborazioni e partnership che osservino il futuro con un orizzonte temporale abbastanza lungo ed uno geografico sufficientemente largo. É indispensabile una contaminazione di best practises tra territori diversi. competenze digitali Le sfide da affrontare sono molte e sappiamo come lettura e scrittura non siano sufficienti. Serve, infatti, un’adeguata alfabetizzazione digitale, spesso le competenze in quest’ambito risultano insufficienti e carenti per un mercato del lavoro ogni giorno più digitalizzato e competitivo entriamo in contatto come partecipareLa tua storia è importante In un minuto ti raccontiamo com’è facile prendere parte alla campagna.Guarda il video e fai sentire la tua voce! Vuoi sapere qualcosa in più del progetto ed unirti alla campagna: La campagna è promossa da Copyright © 2022 Non Disperdiamoci- Progetto Intrecci, un'indagine sulla dispersione scolastica | Powered by AREA Soc. Cooperativa Sociale Onlus PI 02247300987 | creditsPrivacy PolicyCookie Policy Questo sito utilizza i cookie: Leggi di più.Va bene, grazie